LA CONTESTAZIONE
MANIFESTAZIONE A ROMA ANNI 80 -Ministro GALLOTTA– Era l’epoca dei PROFESSORI RIBELLI, delle assemblee nazionali di Roma, Napoli, Firenze, autonomamente convocate con frequenza settimanale,in cui venivano riportate le istanze emerse nelle varie assemblee locali di Potenza e Provincia, a cui la nostra scuola diede un contributo notevole –Il risultato più macroscopicamente evidente di tali lotte fu un contratto così ricco che passammo da uno stipendio di fame ad uno stipendio decente.Tanto che il precedente slogan che sintetizzava la situazione dei contratti che venivano firmati, con molto comodo, alcuni anni dopo la normale scadenza, era: Prendi tre e paghi uno, alludendo al fatto che,anche se un contratto aveva la durata di tre contratti, economicamente continuava a valerne uno ! Si fa notare che, seppure del tutto inconsapevolmente, lo slogan era ispirato, dal punto di vista terminologico, a quella logica aziendalistica , che solo qualche anno dopo avrebbe invaso il mondo della scuola. Bene, questo slogan, a conclusione delle vittoriose lotte si trsformò nel modo seguente: Prendi uno e paghi tre ! Con buona pace delle regole aziendali. Per rispondere, poi, alle accuse rivolte dal sindacato e da tutta la stampa che ci rinfacciavano di non consentire alla gente di programmare le loro vacanze; Uno degli slogan che fecero da colonna sonora nelle manifestazioni di quel periodo era: Ai figli dei professori in lotta, nè la pagella nè la pagnotta. Infatti noi avevamo bloccato gli scrutini ed i genitori protestarono perchè i loro figli non potevano conoscere l’esito degli scrutini che non venivano fatti. Fu l’ultimo anno in cui fu possibile bloccare gli scrutini: Poi fummo prececettati. E quei pochi che continuarono la lotta furono condannati a pagare una multa che si aggirò sulle 100.000 lire.
A conclusione di questo periodo di lotte che non si è mai più ripetuto, in quanto le lotte successive non videro mai più una partecipazione così massiccia , il movimento spontaneo si scisse nelle due anime che erano andate via via esprimendosi; l’anima sindacalista e quella movimentista. La prima si raccolse in un nuovo sindacato: Gilda degli insegnanti il cui primo segretario nazionale fu Sandro Gigliotti. Questo collega , insieme con Maria Carla Gullotta, aveva preso le redini del movimento nazionale anche per ragioni di tipo logistico, essendo entrambi di Roma.. L’anima movimentista, invece,pur nella ferma convinzione che un nuovo sindacato non avrebbe portato alcun giovamento alla scuola ed ai suoi operatori,per ragioni di operatività, confluì nei COBAS, un po’ di anni più tardi. Fu un grave errore; infatti, queste due anime, completamente agli antipodi, quanto a visione di vita e progetto di società e di scuola, nonché per modalità di lotta, costituivano un arricchimento del movimento, nel quale si contemperavano, smussandosi a vicenda l’eccessivo corporativismo della prima e l’eccessiva politicizzazione della seconda. Certo, tutti i movimenti sono destinati a morire. I sentieri della storia sono cosparsi delle loro ceneri ! Però, quanta linfa nuova viene messa in circolo ! quanta progettualità,quanto entusiasmo, quanta libertà ! Anche sul piano meramente pratico,tutto quello che è stato ottenuto dagli insegnanti con il movimento non è stato mai più ottenuto con le lotte organizzate; i cani sciolti, sempre sordi al fischio di richiamo del padrone, fanno sempre paura al potere.
Una curiosità : il ministro di allora si chiamava Galloni ed a lui venne riservatyo questo slogan :
Grande gallo,
cost’ quedd’ ca cost’
si nuj t’avimm’ a tir,
t’amma fa’ arrost’;
I capi romani del movimento ( Roma era il centro di tutte le attività ) si chiamavano Gigliotti e Gullotta, e il segretario nazionale dello SNALS, GALOTTA tutti nomi che rimavano con lotta ! Come dire che il momento era arrivato .
(CANTI, SLOGANS………..)
FATECE LARGO
Fatece largo che passamo noi,
siam tutti professori attempatelli
abbiam scoperto che in piazza è bello
perciò questa’anno siamo ancora qua
e perchè noi ci’avemo da protesta’:
Ma che ce frega del sindacato
Che per tant’anni ci ha rovinato,
e dell’IRSAE,dei formatori
ma che ci’avranno da formar.
Vogliam ridare il futuro
il futuro e la speranza
non è sol per la panza
che oggi siamo qua.
Ci piace assai la Scuola
la Scuola è cosa seria
però co sta’ miseria
non puoi stare in società:
la società dei magnaccion
la società della schiavitù
e noi che siamo tanti insegnanti
noi la vogliamo migliora’
Forse ve fa paura
lo sciopero dei voti….
però se non cambiate…..
embè,embè che c’è
la vera scuola embè
vera cultura embè
veri ministri embè
veri insegnanti embè….
Per farla corta
per farla breve
noi siamo COBAS, COBAS Olè !
LA TRAGEDIA DELLA SCUOLA
Si canta sulle note di NELLA VECCHIA FATTORIA
Alla pubblica d’istruzione hia hiia oh !
Non c’è mai stato uno buono hia hia oh
C’era MALFATTI………quanti misfatti
D diede il nome ai decreti che non erano ben fatti.
E c’era GUI….che tempi bui
Fece tante tante cose e mai niente per altrui
E c’era FULLO…ma che citrullo
Sperimentò un nuovo esame : c’è da 20 anni ed è fasullo
C’era MISASI… che tristi fasi
Per la scuola e gli insegnanti
non si fece un passo avanti
Con VALITUTTI ….che tempi brutti
Se ne fregò della scuola e degli insegnanti tutti
C’era BODRATO…ci ha rovinato
Si cimentò con la riforma ma era molto impreparato
C’era FALCUCCI……..oh quanti ciucci
Per storia antica e religione
Cadde giù dalla poltrona
Venne GALLONI……….furon lampi e tuoni
Per gli insegnanti che son troppi
Va al Governo senza intoppi.
SLOGAN
GENITORI, teniamo duro
Insieme ridaremo
Ai giovani il futuro
Con noi ,ragazzi in piazza
Senza riluttanza
Perchè vi sia ridata
A tutti la speranza
Le speranze degli inseganti non si bruciano con un CIRINO !
( Cirino era, all’epoca il ministro della funzione pubblica)
Noi che siamo insegnanti
Diamogli una lezione in toto
A ’sti politicanti
Non diamo nessun voto
OSTERIE
Osteria numero 1
Alla scuola non pensa nessuno;
Se la scuola è andata avanti
Lo si deve agli insegnanti
Osteria numero 4
S’adda fare ’sto contratto
Come lo vogliamo noi
Ché se no son cazzi suoi
Osteria numero 6
Ma che fanno ’sti babbei
Non si brucia il movimento con un misero ….CIRINO
Osteria numero 80
La paura fa novanta
Costringeremo quel GALLONI
A calarsi i pantaloni
PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE
La classe politica è severamente ammonita;
Si propopne la non attribuzione del voto e la sospensione dall e lezioni!
LA SCUOLA E’ TUTTA QUI ( si canta sulle note di LA VITA E’ TUTTA UN QUIZ )
Sì, la scuola è tutta qui
E non vi fate mai più illusioni
Anche mo’ che c’è GALLONI
Che ha il cervello dei capponi
Sì’ Galloni è tutto un quiz
E alle elezioni
Via la poltrona
Perchè è lì che si fanno i milioni
E noi farem rivoluzione!
Aspetta e spera….
La scuola vera
La scuola nuova è la nostra bandiera
Ed è per questo che noi marceremo
Da mane a sera
E non ci stancheremo.
E la pagella,è prigioniera
Finchè un contratto degno
Non avremo
Protesterem, contesterem, ci batteremo
E un’altra scuola più nuova creeremo.
E quel Cirino
Quant’è cretino
E con le lotte noi lo bruceremo
Finchè il diritto d’Assemblea non avremo
E l’autoregolamentazion cancelleremo.
Scuola italiana
Non se ne puo’ più
E chi ti regge vuol la schiavitù
Perché il potente comanda fino a quando
Avrà davanti un popolo ignorante:
Però noi siam tutti qui
Tutti insegnanti
E siamo tanti
Col diritto di trattare
Senza più rappresentanti
E saremo ancora qui
Noi professori
Senza timori
Perchè così non si puo’ andare avanti
Evviva, evviva gli insegnanti
Posted on 19 settembre 2010
0